In sanità, i turni non sono un’eccezione: sono la norma.
Mattina, pomeriggio, notte. Week-end, festivi, reperibilità. È un ritmo che pochi settori conoscono, e che richiede un adattamento continuo, spesso sottovalutato.
Ma lavorare su turni ha un impatto reale. Sul sonno. Sull’alimentazione. Sull’umore. Sulla concentrazione. E quindi anche sulla qualità delle cure.
In questo articolo non troverai teorie sul work-life balance. Troverai invece strategie concrete, semplici e realistiche, per affrontare i turni in modo più sostenibile. Anche quando la stanchezza si fa sentire.
Come i turni sanitari influenzano corpo e mente
I ritmi di lavoro irregolari alterano i ritmi circadiani naturali, cioè quei meccanismi interni che regolano sonno, energia, fame e lucidità mentale. Ecco alcuni effetti comuni, anche nei professionisti più esperti:
- Difficoltà ad addormentarsi o risvegli notturni
- Senso di fame sballato o perdita dell’appetito
- Calo di concentrazione durante il turno
- Irritabilità e minore tolleranza allo stress
- Confusione temporale e stanchezza prolungata
Tutti effetti normali, ma non inevitabili. Con alcuni accorgimenti, si possono attenuare o prevenire.
7 Consigli pratici per affrontare meglio i turni sanitari
1. Prepara il corpo al turno notturno
Non è facile, ma il corpo può essere “addestrato”. Il giorno prima del turno:
- Fai un riposo pomeridiano di almeno 1 ora
- Evita cene pesanti o alcolici
- Se possibile, vai a dormire più tardi, così durante il turno sarai meno affaticato
2. Dopo la notte, dormi subito (anche solo 4 ore)
Il sonno immediatamente dopo il turno è più ristoratore di quello rimandato. Non serve dormire 8 ore di fila: una prima fase di 3-4 ore di sonno profondo, poi un altro riposo breve nel pomeriggio, sono già sufficienti per recuperare.
3. Usa luce e buio a tuo favore
La luce influenza i livelli di melatonina. Al rientro a casa:
- Usa occhiali da sole per ridurre l’esposizione
- Crea ambiente buio e silenzioso per dormire meglio
Durante il turno, invece, mantieni una luce forte, soprattutto nelle prime ore, per ingannare il ritmo biologico.
4. Mangia in modo semplice, ma strategico
Saltare i pasti è controproducente, ma lo è anche mangiare male. Quando sei di turno:
- Fai spuntini leggeri ma nutrienti (noci, yogurt, pane integrale)
- Evita zuccheri semplici e troppa caffeina, che causano “crash” energetici
- Bevi acqua regolarmente, anche se non hai sete
5. Proteggi i tuoi momenti liberi (veri)
Nei giorni post-turno o nei riposi:
- Evita di “recuperare tutto” o riempire l’agenda
- Dedica almeno un’attività al recupero personale: camminata, sport leggero, lettura
- Difendi il riposo come parte della cura, non un lusso
6. Parla con chi vive la tua stessa routine
Condividere esperienze con colleghi che affrontano gli stessi ritmi aiuta a:
- Ridurre il senso di isolamento
- Scoprire strategie che altri usano (cibo, sonno, sport)
- Normalizzare stanchezza e fluttuazioni emotive
Puoi proporre anche brevi momenti di confronto tra colleghi di reparto, per creare piccole routine collettive post-turno.
7. Fai attenzione ai segnali (e non sottovalutarli)
Non serve arrivare all’esaurimento. Se noti:
- Calo della memoria
- Sonno frammentato per giorni
- Irritabilità continua o apatia
- Malesseri fisici ricorrenti
È utile parlarne con il proprio medico, o con un referente interno alla struttura. Prevenire è più semplice che rimettersi in piedi da soli.
Piccole abitudini che fanno la differenza
Non puoi eliminare i turni. Ma puoi costruire piccole abitudini sostenibili:
- Imposta una “routine da notte” fissa (cena, doccia, outfit comodo)
- Tieni un “kit di emergenza” nel borsone: snack sani, acqua, spray rilassante
- Scrivi, se ti va, un mini-diario post-turno: scarica lo stress, aiuta a rielaborare
Conclusione: Un turno alla volta, un passo alla volta
Non esiste una formula magica. Ma esistono strategie semplici che possono migliorare la tua qualità di vita anche nei periodi più intensi.
Prendersi cura di sé non è egoismo, è responsabilità. Perché chi è lucido, sano e sereno cura meglio anche gli altri.
Ricorda: i turni fanno parte del mestiere. Ma la tua salute fa parte della professione.
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