Nuova normativa per malati oncologici e cronici: guida per le strutture sanitarie

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Quando la tutela della salute incontra il diritto al lavoro

Nel luglio 2025, il Senato ha approvato all’unanimità una legge che segna un punto di svolta nella tutela del diritto al lavoro per le persone affette da malattie oncologiche, invalidanti, croniche e rare. Una decisione che coinvolge non solo i pazienti, ma anche il mondo sanitario, le aziende e le istituzioni pubbliche e private.

Questa normativa è stata accolta come un passo concreto verso un sistema più umano e inclusivo, capace di riconoscere che la salute e la dignità lavorativa devono viaggiare insieme. Per i professionisti sanitari, HR delle strutture ospedaliere, amministratori di ASL e cliniche private, è il momento di comprendere cosa cambia e come prepararsi.


Cosa prevede la nuova legge: i punti chiave

Ecco i principali contenuti della normativa:

  • Congedo non retribuito fino a 24 mesi: i lavoratori affetti da patologie oncologiche, invalidanti o croniche, con un grado di invalidità pari o superiore al 74%, potranno richiedere un congedo continuativo o frazionato, non superiore a due anni, conservando il posto di lavoro.
  • Sospensione dell’attività autonoma: anche i lavoratori autonomi potranno interrompere l’attività senza perderne i diritti fiscali e previdenziali.
  • Priorità per il lavoro agile: alla fine del periodo di congedo, il lavoratore ha diritto di priorità nella conclusione di accordi individuali per accedere allo smart working, compatibilmente con le mansioni.
  • Permessi retribuiti: vengono estesi a 10 ore mensili i permessi retribuiti per visite, esami e terapie, per tutti i pazienti fragili.
  • Estensione ai genitori: le stesse tutele vengono estese ai genitori di minori affetti da patologie croniche, oncologiche o rare.
  • Premi di laurea e digitalizzazione: istituito un fondo per premi di laurea in memoria dei pazienti oncologici e stanziati fondi per potenziare l’infrastruttura tecnologica dell’INPS.

Impatti concreti sulle strutture sanitarie e sui datori di lavoro

Questa normativa richiede un adattamento operativo per molte realtà del settore sanitario:

  • HR e direzioni sanitarie dovranno aggiornare policy interne su congedi, permessi e gestione delle assenze prolungate.
  • Le strutture ospedaliere e cliniche dovranno rivedere i modelli organizzativi, soprattutto per garantire continuità assistenziale e coperture turni in presenza di congedi lunghi.
  • Il lavoro agile, per quanto meno diffuso in ambito sanitario, può essere valorizzato per ruoli amministrativi, gestionali o non clinici.
  • Serve un approccio integrato, tra direzione sanitaria, medico competente, consulenti del lavoro e responsabili HR.

Un cambiamento culturale prima che normativo

Questa legge non è solo una misura tecnica: rappresenta un cambio di mentalità.

  • Riconosce che la malattia non annulla la professionalità, ma anzi, va accompagnata da strumenti che consentano alla persona di restare parte della comunità lavorativa.
  • Supera la vecchia logica che vedeva nel lavoratore malato un “problema gestionale”, abbracciando invece un approccio centrato sulla dignità, il diritto alla cura e la valorizzazione del capitale umano.
  • Rilancia l’importanza della flessibilità organizzativa in tutti i settori, anche in quelli tradizionalmente rigidi come la sanità pubblica.

Come possono agire le strutture virtuose

Le realtà sanitarie che vogliono anticipare e gestire al meglio questa transizione possono:

  • Aggiornare il regolamento interno sul personale, includendo procedure e modulistica per la richiesta di congedi
  • Introdurre policy chiare sul lavoro agile post-congedo
  • Formare il personale HR e medico del lavoro sulla normativa
  • Comunicare ai dipendenti in modo trasparente diritti e strumenti disponibili

Perché questa legge può cambiare il sistema

Un sistema sanitario efficace è anche un sistema capace di tutelare chi lo abita: pazienti, ma anche lavoratori fragili. Questa legge pone le basi per un equilibrio nuovo, tra diritto alla salute e diritto al lavoro.

Per realizzare il cambiamento, serve che le istituzioni si dotino di strumenti digitali, piattaforme gestionali e protocolli condivisi.


FAQ pratiche

Quanti mesi di congedo prevede la legge?
Fino a 24 mesi, continuativi o frazionati, non retribuiti ma con conservazione del posto.

Chi può richiederlo?
Lavoratori dipendenti pubblici o privati con invalidità ≥ 74% dovuta a patologie oncologiche, invalidanti, croniche o rare.

I lavoratori autonomi sono inclusi?
Sì, possono sospendere l’attività mantenendo tutele fiscali e previdenziali.

Il lavoro agile è garantito?
Non garantito, ma prioritario se compatibile con le mansioni e gli accordi individuali.

I genitori di minori con patologie possono accedere?
Sì, beneficiano delle stesse tutele previste.

I permessi retribuiti cambiano?
Sì, salgono da 8 a 10 ore mensili.


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